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al testo di Laura Turra
Se ai santi diciamo
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a P. Se ai santi diciamo i giorni riceviamo sulle labbra la salute e l’intenzione tra fessure d’aria consacra alla clemenza il grido delle rondini e le lingue rampicanti delle rose. Da tempo sappiamo che i miracoli non seguono i corsi d’un dettame umano: sono fonte libera che sgorga da un’argilla anche arida d’amore e sparge fiori rossi lungo i campi.
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Laura Turra
- 11/08/2021 05:54:00
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Elisa, innanzitutto grazie. Condivido moltissimo ciò che scrivi alla fine. Vorremmo interpretare, saper capire fino in fondo, ma non credo chieda questo la poesia. Credo che rimanga sempre qualcosa di inspiegato, per chi legge e spesso anche per chi scrive. E il mistero ineliminabile, il segreto umano dellessere che attrae anche quando non se ne sappia che in modo imperfetto decifrare il senso. Sai, i miei scritti sono poi solo tentativi di poesie.
Riporto qui ciò che scrisse Ungaretti ne "Il porto sepolto", versi per me bellissimi e, in questo caso, emblematici: "Vi arriva il poeta e poi torna alla luce con i suoi canti e li disperde
Di questa poesia mi resta quel nulla d’inesauribile segreto" Ciao
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Elisa Mazzieri
- 11/08/2021 03:53:00
[ leggi altri commenti di Elisa Mazzieri » ]
Di primo acchito richiama qualcosa come una "stagione" definita che si sfalda lasciando libero il corso delle possibilità. La seconda strofa, di interpretazione duplice, appare svestita (forse volutamente?) di passione salvifica e allo stesso modo di cinismo. La trovo di difficile interpretazione. Tuttavia, leggere e non commentare è - per me in questo caso -sottrarsi.
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